La penna Bic è, da più di sessant'anni, la più famosa e amata penna a sfera usa e getta del XX secolo. Chi può dire di non averne utilizzata almeno una nella vita? È pratica e veloce. Scorre facilmente sul foglio, grazie all'aiuto di una piccola sfera metallica situata nella punta. Non deve essere ricaricata e il suo inchiostro asciuga più rapidamente delle classiche penne stilografiche, senza lasciare tracce di sporco o sbavature fastidiose. Fedele compagna delle nostre giornate, la penna Bic è da sempre uno strumento indispensabile sin dai tempi dell'infanzia, per studiare a scuola e per eseguire i compiti a casa. Come allora, anche adesso non possiamo fare a meno di portarne almeno una con noi sempre e ovunque, nelle sue famose tonalità del rosso, nero, verde e blu di china. Oggi, la penna Bic ha raggiunto un notevole successo a livello mondiale (oltre cento miliardi di esemplari venduti in ogni parte del mondo).
Penna Bic: storia
La penna Bic è anche nota come la ""penna a biro"", il cui nome deriva dal suo ideatore, il giornalista ungherese László József Bíró. Si racconta che un giorno Birò, stanco delle continue macchie d'inchiostro rilasciate dalla classica penna stilografica, ebbe l'ispirazione guardando giocare alcuni bambini a biglie per strada. Queste piccole palline di vetro, uscendo da una pozzanghera, tracciavano una linea regolare e umida con il fango. Il famoso giornalista, ebbe subito un lampo di genio: perché non usare la stessa tecnica per realizzare una penna? Birò, pensò dunque di utilizzare lo stesso inchiostro delle rotative per la stampa per creare una penna con una piccola sfera di metallo nella punta. Il brevetto fu poi acquistato e perfezionato nel 1938 dal francese Marcel Bich, trasformandola nella famosa ""Bic Cristal"". Da allora, numerose varianti della tradizionale penna Bic sono arrivate in commercio, come ad esempio la coloratissima e divertente penna a sfera a scatto multicolore.
Penna Bic: caratteristiche
La penna Bic è formata da una cannuccia esterna in plastica (solitamente trasparente). La sua forma è esagonale proprio come quella delle matite da disegno; un tipo di sagoma appositamente studiato per rendere più agevole e sicura l'impugnatura durante la fase di scrittura. All'interno di questo tubo, vi è un piccolo serbatoio circolare dentro il quale viene inserito un inchiostro viscoso. Grazie al rotolamento di una piccola sfera metallica, l'inchiostro diventa più fluido e dal serbatoio viene trascinato sulla punta trasferendosi sul foglio di carta. In cima alla cannuccia si trova un tappo colorato (solitamente è dello stesso colore dell'inchiostro), per impedire eventuali fuoriuscite di inchiostro. La penna viene chiusa da un cappuccio di plastica forato in cima. Il foro ha la funzione di proteggere il puntale, evitando così di far seccare l'inchiostro e di danneggiare il meccanismo a sfera; un piccolo fermaglio consente di fissare la penna al taschino di una giacca o all'interno di un diario.
Penna Bic: storia
La penna Bic è anche nota come la ""penna a biro"", il cui nome deriva dal suo ideatore, il giornalista ungherese László József Bíró. Si racconta che un giorno Birò, stanco delle continue macchie d'inchiostro rilasciate dalla classica penna stilografica, ebbe l'ispirazione guardando giocare alcuni bambini a biglie per strada. Queste piccole palline di vetro, uscendo da una pozzanghera, tracciavano una linea regolare e umida con il fango. Il famoso giornalista, ebbe subito un lampo di genio: perché non usare la stessa tecnica per realizzare una penna? Birò, pensò dunque di utilizzare lo stesso inchiostro delle rotative per la stampa per creare una penna con una piccola sfera di metallo nella punta. Il brevetto fu poi acquistato e perfezionato nel 1938 dal francese Marcel Bich, trasformandola nella famosa ""Bic Cristal"". Da allora, numerose varianti della tradizionale penna Bic sono arrivate in commercio, come ad esempio la coloratissima e divertente penna a sfera a scatto multicolore.
Penna Bic: caratteristiche
La penna Bic è formata da una cannuccia esterna in plastica (solitamente trasparente). La sua forma è esagonale proprio come quella delle matite da disegno; un tipo di sagoma appositamente studiato per rendere più agevole e sicura l'impugnatura durante la fase di scrittura. All'interno di questo tubo, vi è un piccolo serbatoio circolare dentro il quale viene inserito un inchiostro viscoso. Grazie al rotolamento di una piccola sfera metallica, l'inchiostro diventa più fluido e dal serbatoio viene trascinato sulla punta trasferendosi sul foglio di carta. In cima alla cannuccia si trova un tappo colorato (solitamente è dello stesso colore dell'inchiostro), per impedire eventuali fuoriuscite di inchiostro. La penna viene chiusa da un cappuccio di plastica forato in cima. Il foro ha la funzione di proteggere il puntale, evitando così di far seccare l'inchiostro e di danneggiare il meccanismo a sfera; un piccolo fermaglio consente di fissare la penna al taschino di una giacca o all'interno di un diario.